giovedì 7 luglio 2011

Ararat 1999

Il centro Ararat nasce nel maggio 1999 al Campo Boario, nell'edificio dell'ex veterinario del complesso in disuso dell'ex Mattatoio di Testaccio. Uno stabile abbandonato che è diventato uno spazio di accoglienza e di ospitalità, ma anche uno spazio dove sperimentare forme di condivisione tra attività artistica e culturale, solidarietà civile e trasformazione del territorio. L'edificio è stato ribattezzato con il nome di Ararat, monte leggendario sul quale si arenò l'Arca di Noè scampata al Diluvio Universale, portando in salvo tutte le specie animali e vegetali del pianeta, nonché il nome della prima nave carica di profughi curdi giunta in Italia. Ararat è anche e soprattutto il monte simbolo dei curdi e degli armeni, popoli oppressi e dispersi dalla repressione turca. La costruzione di questo spazio è stata possibile negli anni grazie allo sforzo dei profughi curdi stessi che vi hanno trovato accoglienza, dell'associazione Azad, del Villaggio Globale, dell'associazioneSenzaconfine, delle Donne in nero e di molti altri (gli architetti di Stalker, l'associazione “Un ponte per...”, oltre che di vari artisti e studenti). Attualmente vi sono presenti una sala da tè, la cucina, il barbiere, la sala di lettura in cui è possibile leggere pubblicazioni sulla questione kurda e vedere il canale satellitare in lingua kurda Roj TV, e gli spazi abitativi.
Tutte le attività sono autogestite e autofinanziate dagli ospiti del centro con la collaborazione di volontari e volontarie esterne. Parallelamente alla funzione di accoglienza, Ararat è uno spazio in cui coltivare coraggiosamente la propria cultura e identità (pur mutevole e in continuo divenire), attività che diventa fondamentale per non sentirsi completamente persi dopo aver varcato il confine del proprio paese con la prospettiva di non tornarci mai più, o di non potervi rientrare per un periodo molto lungo: la comunicazione delle ragioni dell'esilio alla società ospitante, ma anche delle bellezze e del valore storico della cultura di provenienza può essere un significativo mezzo di empowerment per delle persone che hanno perso molto, e che molto sono state costrette a lasciare dietro di sé.
MKM, pronunciato MeKeMè, è un acronimo il cui significato è “centro culturale della Mesopotamia”: la Mesopotamia, culla della civiltà, ha visto nel corso del suo sviluppo storico un moltiplicarsi di culture, frutto del suo essere luogo di scambio e di transito fra l'occidente e l'oriente, è stata il luogo d'origine e sviluppo fra gli altri del popolo kurdo. Ararat vuol essere il MeKeMè di Roma, ponte fra Oriente e Occidente nel cuore della capitale d'Italia, punto di riferimento per la diaspora kurda nel nostro paese.
Oggi Ararat è una parte importante di questa città; il Comune ha regolarizzato da tre anni circa il contratto d'affitto, le istituzioni cittadine ne riconoscono – seppur informalmente – il ruolo di accoglienza, senza che per questo ci sia un sostegno concreto alla gestione e alle attività.

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